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martedì 5 giugno 2012

Subbuteo: un altro calcio è possibile

A volte ritornano. Quando meno te lo aspetti. Sport e giochi da tavolo che negli anni Settanta e Ottanta avevano fatto impazzire milioni di bambini e ragazzi in tutto il mondo e che improvvisamente si dissolvono grazie all'arrivo dei videogiochi e del loro realismo estremo. Questo, almeno in parte, è stato il caso del Subbuteo. Il calcio si sa, è il gioco più bello del mondo. E per intere generazioni il Subbuteo è stato il gioco più bello del calcio. Il fascino di riuscire a simulare davvero una partita di calcio su un tappeto verde con due squadre in miniatura è un'emozione che vive ancora incurante degli anni che passano e ingrigiscono i capelli di quei bambini di un tempo diventati adulti. Indescrivibile il divertimento provato nello sfidare amici, figli, colleghi schierando su quel campo in cotone la propria squadra del cuore e facendo ondeggiare i propri beniamini fino alla conquista del pallone. Fino alla vittoria. Ore intere di gioco. Interminabili ma veloci nello stesso tempo. Cariche di adrenalina, tensione, sogni. Dove la fantasia sul campo di gioco era la sposa perfetta di regole ben definite prese a prestito proprio dal calcio.



Subbuteopia (di cui potete vedere il teaser)
Basta parlare al passato. Il Subbuteo vive una seconda giovinezza. Pur non dimenticando il romanticismo e la gelosia dei ricordi del passato. Ma il Subbuteo è tornato. La subbuteomania è nuovamente rifiorita. In tutta la sua bellezza. Subbuteopia, il documentario presentato poche settimane fa in anteprima a Genova, ne è un esempio. Realizzato grazie alla tecnica del crowdfunding dove la tecnologia si unisce con il vintage. Realizzato grazie al contributo economico ma soprattutto grazie alla passione di chi ha voluto rendere omaggio al Subbuteo. Di chi ogni giorno nei forum (http://oldsubbuteo.forumfree.it/) e nei garage fa risplendere gli antichi fasti di un gioco mai dimenticato. Di chi conserva con orgoglio lo stadio costruito per le mille battaglie sul campo. Di chi oggi gioca con i propri figli.
Caro Subbuteo il nostro non è un addio. E' un arrivederci, un "a presto" alla prossima partita. Dove l'obiettivo deve essere il sorriso. L'aggregazione. Poi la vittoria. Sempre e rigorosamente in punta di dito.


Alcune curiosità
Il Subbuteo è un mondo dove tutto è possibile. Sono stati messi in commercio a partire dagli anni '70 e '80 miniature di barellieri, fotografi, poliziotti, cameramen televisivi, allenatori oltre ad accessori come tribune, curve, panchine, tabelloni, staccionata bordocampo. Esistono anche un set dove è presente la regina Elisabetta che consegna la coppa oltre a una curiosa e rara riproduzione dei Beatles. Tra i fan del Subbuteo compaiono Gianluigi Buffon e Renato Brunetta. Ve la immaginate una sfida tra i due. Chi la spunterà? Sono aperte le scommesse. Anzi no. Perché questa è tutta un'altra storia.

4 commenti:

  1. Tra l'altro il Subbuteo è la dimostrazione tangibile del fatto che le buone idee, quelle veramente buone, la spuntano sempre contro il tempo e le tante brutture che spesso le circondano.
    Son stato all'anteprima di Subbuteopia, ho visto l'ottimo documentario ed è stato un bel salto romantico nel passato e nel presente di una passione forte, vissuta con grande dedizione dai seguaci di questa simulazione per niente virtuale che sa scatenare ancora a più di sessant'anni dalla sua invenzione la fantasia di grandi, piccoli, italiani, inglesi e ancora...chi più ne ha più ne metta.
    Subbuteo will never die!
    W il Subbuteo
    W Subbuteopia

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  2. Renato Brunetta stendeva il suo panno per terra, da piccolo. Forse continua a farlo.

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  3. Molto bello, emozionante! Complimenti, coglie in pieno quello che e' lo spirito di questo fantastico gioco che a 47 anni, dopo quasi 30 anni di oblio in cantina , ha ripreso a far parte della mia vita (odiatissimo solo dal mio portafoglio....che piange, ma quanto piange....)

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  4. Bello. Ma non ho mai potuto perdonare al creatore del celebre stadio, qui riportato in foto, di aver costruito chissà a quale prezzo un'opera così meravigliosa e poi di aver scattato le foto con 12 omini in campo (squadra gialla). Mah.

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